Invocazione
Non è una pagina. È una linea.
Una linea che separa la parola dalla sua eco,
che smette di chiedere permesso al senso comune
e inizia a frangere i margini del comprensibile.
Qui il linguaggio non descrive.
Slitta, vibra, devia, inciampa.
Qui si abita la soglia tra ciò che può essere detto
e ciò che, pur dicendosi, si sottrae.
Emersione
Questo spazio nasce per raccogliere frammenti dotati di peso specifico,
frasi che non servono, ma insistono.
È un luogo in cui la scrittura non è strumento,
ma organismo: mutante, evocativo, necessario.
La Linea Metaforica non è un titolo. È una postura.
È il gesto di chi disegna una traiettoria
sapendo che verrà distorta dall’aria.
È il punto in cui il pensiero si lascia sorprendere dalla sua stessa voce.
È la casa del linguaggio prima che venga addomesticato.Scrivo per chi ha perso le parole,
ma sente ancora la pressione semantica dietro agli occhi.
Per chi si è lasciatə mutare da un frammento,
da una virgola, da un’etimologia.
La soglia
Questo è il Laboratorio di Linguaggio Mutante
ma anche l’Atlante dell’Impossibile,
la soglia dove si scrive per pensare,
e si pensa sapendo che la lingua, se ascoltata a fondo,
non si lascia mai possedere.
“Una linea non è solo ciò che traccia. È ciò che separa e unisce,
è la distanza che si fa corpo. È ciò che resta, quando il mondo ha smesso di parlare.”
— La Linea Metaforica

